LA CENTRALITA' DELLA PERSONA
MIRACOLO A LE HAVRE
Genere: Commedia Drammatico
Nazione: Finlandia, Francia, Germania - 2011
Regia: Aki Kaurismäki
Soggetto: Aki Kaurismäki
Sceneggiatura: Aki Kaurismäki
Fotografia: Timo Salminen
Montaggio: Timo Linnasalo
Cast: André Wilms, Kati Outinen, Jean-Pierre Darroussin, Blondin Miguel, Elina Salo, Evelyne Didi, Quoc-Dung Nguyen, François Monnié.
Distribuzione: Bim Distribuzione
Produzione: Pandora Filmproduktion, Pyramide Productions, Sputnik
Marcel Max è uno scrittore, ma ha deciso di ritirarsi nella città portuale di Le Havre per condurre un’esistenza tranquilla e modesta come lustrascarpe. Con lui ci sono l’amata moglie Arletty e la cagnolino Laika. Le sue giornate trascorrono lente e serene, la sua scelta di vita lo porta a stare a contatto con la gente e allo stesso tempo lo lascia libero di coltivare la scrittura senza imposizioni dall’esterno. Una scossa a quest’equilibrio arriverà con la notizia della malattia della moglie e con l’incontro casuale con Idrissa, un bambino africano che deve ricongiungersi con la madre in Inghilterra. Il film è una fiaba che coniuga normalità con felicità, percorrendo la strada degli affetti e dell’umanità.
LA COSTITUZIONE COME AMICA
a cura di Michele Del Gaudio
LA CENTRALITA' DELLA PERSONA
Se Dio o la natura, a suo tempo, mi avessero convocato per chiedermi: “Ehi, immondizia, vuoi avere una vita? Ha fasi atroci e celestiali, exploit e catastrofi! Insomma, vuoi nascere o no?”. Io avrei risposto sì senza esitazioni! E voi? Con tutte le tragedie e le menzogne, in fondo, è una possibilità! Un dono che abbiamo ricevuto! Se avessimo optato per il no, non lo avremmo nemmeno saputo. Ora almeno siamo consapevoli di essere! Non è poco! A volte scruto l’infinito, le galassie, eventuali altri mondi, lontani nello spazio e nella luce, con indigeni a forma di quadrato, con il corpo ma senza intelligenza, con le orecchie ma senza occhi. Eppure l’universo nella sua immensità non può osservarci, non può pensarci. Noi, minuscoli e fugaci mostriciattoli, invece, possiamo addirittura contemplarlo! Non è un’enorme ricchezza? Anche perché non possiamo pretendere una seconda occasione! La vita è una! Se c’è! Poi il nulla! Salvo quella eterna, per chi ci crede. Oh, ragazze, ragazzi, lo terrei stretto il nostro misero organismo, non lo baratterei con nessun tesoro! Piuttosto mi occuperei di lui, mi sforzerei di essere felice! Siamo noi il centro! Anche lo Stato se n’è accorto e si è assunto un compito: rimuovere gli ostacoli che impediscono il nostro pieno sviluppo, cioè la nostra felicità! Ognuno di noi ha il diritto alla felicità, come quello alla libertà, all’uguaglianza, al lavoro! Sarei bugiardo se vi dicessi che la Repubblica svolge bene il suo incarico, però non dovremmo fare le vittime, accettare supinamente la realtà, anzi dovremmo rimboccarci le maniche e cancellare le macchie. La prima che mi viene in mente è il numero chiuso per frequentare l’università. È in netto contrato con l’articolo 3! Dobbiamo “rimuoverlo”! Gli strumenti legali ci sono! Sono sicuro che ce la possiamo fare! E tu, Repubblica, dacci una mano, è tuo dovere! Se vogliamo un giorno divertirci a tagliare reni e polmoni, col bisturi ovviamente, non puoi metterci i bastoni fra le mani, le radiografie e gli aghi per ricucire! Anzi! Se ci “blocchi lo sviluppo”, ci neghi un diritto inviolabile!